2012 Press Release

AGI NEWS
‘Una donna di nome Maria’ di Hossein apre Festival Cattolico Mirabile Dictu
12:50 23 MAG 2012

(23 maggio) – Dopo Angelica, Bernadette. Robert Hossein, popolarissimo negli anni Settanta per aver interpretato il ruolo di Joffrey de Peyrac accanto a Michele Mercier in cinque film incentrati sul personaggio di Angelica, creato negli anni Cinquanta da Anne e Serge Golon, torna alla ribalta grazie a Bernadette. L’attore e regista francese ricevera’ il premio alla carriera al Festival internazionale del Film Cattolico ‘Mirabile Dictu’ che si terra’ all’Auditorium Vaticano di Roma dal 2 al 5 luglio, dove presentera’ la sua ultima regia, ‘Una donna di nome Maria’. Il film, proiettato in prima nazionale la sera di apertura del festival, che coincidera’ con la giornata dedicata al Congresso internazionale “Cinema e Nuova evangelizzazione”, parla di Bernadette e della sua visione della Madonna di Lourdes. La pellicola, che dura 90 minuti, e’ la ripresa cinematografica dello spettacolo realizzato dallo stesso Robert Hossein sulla Piazza della Cattedrale di Lourdes che viene usato come straordinario set. Fondatrice e presidente del ‘Mirabile Dictu’ International Catholic Film Festival e’ Liana Marabini, regista, produttrice e scrittrice italiana la cui attivita’ e’ incentrata sulla Chiesa e i valori cattolici.

UNA SCENA DI ‘UNE FEMME NOMMEE MARIE’ SU YOUTUBE
“Lo scopo del Festival – spiega Liana Marabini – e’ di offrire uno spazio prestigioso ai tanti produttori di film e programmi televisivi che trasmettono valori morali. E’ anche una piattaforma offerta alle televisioni internazionali che hanno la necessita’ di acquisire e trasmettere programmi di qualita’. Il cinema e la televisione – aggiunge la presidente di ‘Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival’ – sono dei potenti mezzi di evangelizzazione, nel senso piu’ corretto del termine. Solo trasmettendo valori morali e mostrando personaggi positivi, portatori di questi valori (personaggi ai quali, soprattutto i giovani, vogliono assomigliare) si puo’ trasformare la televisione (o il cinema) in uno strumento educativo di massa. I modelli proposti dalla televisione – conclude – possono costituire fonti di ispirazione e di emulazione per i telespettatori e possono aiutare il discernimento del bene e del male”.

AGI NEWS
Remo Girone presidente giuria del Festival del Film Cattolico “Mirabile Dictu”
08:56 13 GIU 2012

(13 giugno) – Si svolgera’ dal 2 al 5 luglio all’Auditorium Vaticano “Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival”, sotto l’Alto Patronato del Pontifico Consiglio della Cultura, arrivato gia’ alla terza edizione. Ideato dalla regista Liana Marabini, che ne e’ anche presidente, il festival quest’anno avra’ come presidente di giuria Remo Girone e assegnera’ il premio alla carriera all’attore e regista francese Robert Hossein, mito della cinematografia d’Oltralpe, che presentera’ in anteprima italiana il film da lui diretto “Una donna di nome Maria”, dedicato alla Vergine di Lourdes. Nelle edizioni precedenti i vincitori del premio alla carriera sono stati Giancarlo Giannini e Remo Girone. Liana Marabini e’ fondatrice e presidente di “Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival”, sotto l’Alto Patronato del Pontifico Consiglio della Cultura, arrivato gia’ alla terza edizione: si svolgera’ dal 2 al 5 luglio, come sempre all’Auditorium Vaticano.

LIANA MARABINI, REGISTA PALADINA DELLA CHIESA
“Lo scopo del Festival e’ di offrire uno spazio prestigioso ai tanti produttori di film e programmi televisivi che trasmettono valori morali. E’ anche una piattaforma offerta alle televisioni internazionali che hanno la necessita’ di acquisire e trasmettere programmi di qualita'”, spiega. La regista ha poi ideato un Congresso internazionale, intitolato “Cinema e Nuova Evangelizzazione”, che si svolgera’ in dieci citta’ del mondo tra il 1 luglio 2012 e il 30 dicembre 2013. Il Congresso si fregia dell’alto Patronato di tre importanti Consigli Pontifici (Cultura, Comunicazioni Sociali e Nuova Evangelizzazione).

AGI NEWS
Cinema: Liana Marabini, “regista di Dio” paladina della Chiesa
09:00 13 GIU 2012

(AGI) – Roma, 13 giu. – Si svolgera’ dal 2 al 5 luglio all’Auditorium Vaticano “Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival”, sotto l’Alto Patronato del Pontifico Consiglio della Cultura, arrivato gia’ alla terza edizione.
  Ideato dalla regista Liana Marabini, che ne e’ anche presidente, il festival quest’anno avra’ come presidente di Giuria Remo Girone e assegnera’ il premio alla carriera all’attore e regista francese Robert Hossein, mito della cinematografia d’Oltralpe, che presentera’ in anteprima italiana il film da lui diretto “Una donna di nome Maria”, dedicato alla Vergine di Lourdes. Nelle edizioni precedenti i vincitori del premio alla carriera sono stati Giancarlo Giannini e Remo Girone.

La regista Liana Marabini, produttrice, sceneggiatrice e scrittrice e’ laureata in francese medioevale. Ha una specializzazione in paleografia ed una super-specializzazione in scrittura beneventana (scrittura diplomatica sviluppata nel VIII secolo nell’Abbazia di Montecassino). Su questo tema tiene periodicamente conferenze e video-conferenze in varie universita’ del mondo. Tutta la sua vita e la sua attivita’ sono incentrate sulla Chiesa, che per lei e’ “l’unica istituzione che vale la pena di aiutare”. Liana Marabini ha una seconda laurea in psicoanalisi, con specializzazione in “profiling” criminale, ma non ha mai esercitato “per coerenza: ho sempre avuto l’impressione che un sacerdote puo’ fare di piu’ per un’anima, di quanto non possa fare uno psicanalista”.
  Attraverso le societa’ Condor Pictures (GB), Liamar Media World (Italia) Riviera Film (Italia) e Liamar Editions (Monaco), produce film ispirati alla storia della Chiesa.

Fra i piu’ importanti successi da lei scritti e/o diretti:
– Cortez, in the name of God – Platina, the Cook of the Vatican
– San Francesco
– Sisto IV
– La Regula
– Gregorio il Grande
– Pio V
– San Pietro
– La Citta’ di Dio
– Vivaldi, the Red Priest
– The Gardener of God (la vita di Gregor Mendel, lo scoprotore della genetica e prete cattolico interpretato da Christopher Lambert)
– The Unseen World (la vita del beato John Henry Newman interpretata da Murray Abraham).

Film in preparazione:
– Pio XII (film TV)
– La battaglia di Lepanto (film cinema)
– Anathema (serie TV)
– Zita, l’ultima imperatrice (film cinema).

E’ fondatrice e presidente di “Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival”, sotto l’Alto Patronato del Pontifico Consiglio della Cultura, arrivato gia’ alla terza edizione.

Nel 2012 il festival si svolgera’ dal 2 al 5 luglio, come sempre all’Auditorium Vaticano. “Lo scopo del Festival e’ di offrire uno spazio prestigioso ai tanti produttori di film e programmi televisivi che trasmettono valori morali. E’ anche una piattaforma offerta alle televisioni internazionali che hanno la necessita’ di acquisire e trasmettere programmi di qualita'”, spiega.

La regista ha poi ideato un Congresso internazionale, intitolato “Cinema e Nuova Evangelizzazione”, che si svolgera’ in dieci citta’ del mondo tra il 1 luglio 2012 e il 30 dicembre 2013. Il Congresso si fregia dell’alto Patronato di tre importanti Consigli Pontifici (Cultura, Comunicazioni Sociali e Nuova Evangelizzazione).

Tra le sue altre attivita’, Liana Marabini dirige l’associazione “Patrons of the Arts in the Vatican Museum” Monaco, mecenati che finanziano il restauro delle opere contenute nei Musei Vaticani. E’ grazie a lei che e’ stata da poco inaugurata la Matisse Room, all’interno dei Musei Vaticani, spazio dedicato ai grandi disegni che Matisse ha realizzato negli anni Cinquanta, per la realizzazione della Chapelle Matisse di Vence (Francia), che e’ l’ultima opera del grande artista. Con la sua fondazione (Capax Dei Foundation), inoltre, finanzia il restauro di chiese in tutto il mondo.

LIBERO QUOTIDIANO
Lazio
Cinema: Roma, Andy Garcia in concorso all’International Catholic Film Festival (2)
25/06/2012

(Adnkronos) – Sulla lista dei candidati al premio come miglior regista ci sono, invece, Massimiliano Monservigi, Immacolata Hoces e Ken Shalem. Il miglior cortometraggio sara’ scelto tra ‘Magellan’, di Sebastian Davis, ‘Patrol’, di John Patton Ford e ‘On the road to Tel Aviv’ di Ken Shalem. In concorso come miglior documentario ‘Cercando le 7 chiavi di Antonio Gaudi” di Manservigi, ‘Si loine, si proche’ di Lizette Lemoine e Aubin Hellot e ‘Un e’ve’que a’ Tallinn’ di Françoise Pons.

La giornata d’apertura del Festival sara’ dedicata al Congresso Internazionale ‘Cinema e nuova Evangelizzazione,’ con un convegno, e a ‘Una donna di nome Maria’, di Robert Hossein, proiettato in anteprima italiana. Al regista sara’ inoltre consegnato, durante il Catholic Film Festival, il premio alla carriera.

‘Cinema e nuova Evangelizzazione’, organizzato sotto l’Alto Patronato del Pontificio Consiglio della Cultura, ha lo scopo di motivare chi lavora nell’ambito della settimana arte a promuovere il messaggo evangelico attraverso le proprie produzioni. Il Congresso si svolgera’, dal 1 luglio al 31 dicembre 2013, ogni sei settimane, in 10 citta’ differenti: Roma, Parigi, Bruxelles, Barcellona, Oxford, Budapest, Vienna, Los Angeles, Toronto e Rio de Janeiro. Al termine dell’edizione romana del congresso sara’ possibile lasciare il proprio curriculum per partecipare, nel 2013, alla pellicola ‘The Battle of Lepanto’.

AGI NEWS
Director Marabini wants only faithful people on new movie
18:57 25 GIU 2012

(AGI) Rome – Film director Liana Marabini will consider CVs from “faithful people” willing to star in her new movie on July 2. “I’d like all people working on my next movie, ‘La Battaglia di Lepanto’, including me and down to the last extra, to be people with religious faith or who are discovering their faith in God”, said Liana Marabini, a movie director committed to spreading religious values, on the sidelines of the press conference held today to present the International Catholic Film Festival, of which she is the president. The Festival will be held at Rome’s Auditorium from July 2 to July 5. During her career, Marabini has directed a number of famous actors, including Christopher Lambert in ‘Gardener of God’, and Murray Abraham in a movie on the life of Cardinal Newman. “The battle of Lepanto was the most important naval battle of the Renaissance, but was also a battle for freedom, which was won through faith. Therefore, all the young people attending the conference and the screening of Robert Hossein’s movie ‘A woman Called Mary’ on July 2, are invited to submit their CVs”, Marabini said. . .

AGI NEWS
Liana Marabini prepara ‘La battaglia di Lepanto’, “sul mio set vorrei solo credenti”
19:00 25 GIU 2012

(25 giugno) – “Vorrei che sul set del mio prossimo film, ‘La battaglia di Lepanto’, tutti quanti da me all’ultimo figurante fossero persone che hanno fede o che si stanno avvicinando a Dio”. Lo dice all’Agi la regista Liana Marabini, cineasta impegnata nella divulgazione dei valori religiosi, a margine della conferenza di presentazione del Festival del Film Cattolico di cui e’ presidente.

Dal 2 al 5 luglio si svolgera’ a Roma la III edizione dell’International Catholic Film Festival “Mirabile Dictu”. La manifestazione, ideata dalla regista, produttrice ed editrice Liana Marabini, nasce con l’intento di dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi. All’Auditorium della Conciliazione il 2 luglio dalle ore 18,30 si terra’ il Congresso Internazionale “Cinema e Nuova Evangelizzazione” e costituira’ l’evento d’inaugurazione del Festival. Seguira’, alle 21, la proiezione in anteprima italiana e unica proiezione per il pubblico di ‘Una donna di nome Maria’ di Robert Hossein, premiato alla carriera.

“La battaglia di Lepanto – spiega Liana Marabini – e’ stata la piu’ grande battaglia navale del Rinascimento, ma e’ anche una battaglia per la liberta’, vinta grazie alla fede. Pertanto, tutti i giovani che assisteranno al Congresso e al film ‘Una donna di nome Maria’ di Robert Hossein il 2 di luglio, avranno la possibilita’ di lasciare il proprio curriculum, per essere invitati poi a partecipare al film. Se sul curriculum scrivono la loro frase preferita del convegno o del film – conclude – quei curricula saranno prediletti”. Il Congresso, che gode dell’alto patronato dei Pontifici Consigli della Cultura e per la Nuova Evangelizzazione, sara’ il primo di una serie di appuntamenti che si svolgeranno in 10 citta’ del mondo (dopo Roma: Parigi, Bruxelles, Barcellona, Oxford, Budapest, Vienna, Los Angeles, Toronto e Rio de Janeiro) nel corso del 2012 e del 2013. Al Congresso prenderanno parte nomi di primo piano del panorama cinematografico e culturale internazionale.

“Il festival e’ un’occasione per i film cattolici di farsi vedere e apprezzare da produttori e distributori – spiega ancora la presidente Liana Marabini -. Per questo l’unica proiezione per il pubblico e’ quella della serata inaugurale. Le altre sono riservate alla giuria presieduta da Remo Girone. Le due edizioni passate sono servite a numerosi film, non solo quelli finalisti, di farsi apprezzare e trovare distribuzioni tv, cosa piuttosto difficile per pellicole di carattere religioso”. Tra le opere in concorso l’unica italiana e’ ‘Cercando le 7 chiavi di Antonio Gaudi” di Massimiliano Manservigi, candidato per il miglior documentario e per la miglior regia. Per il miglior attore e’ candidato Andy Garcia (‘For greater glory, the true story of Cristiada’) che solo poche settimane fa e’ riuscito a trovare un distributore per il suo film, a conferma delle difficolta’ denunciate dalla regista Liana Marabini per le pellicole a tema religioso.

iFESTIVAL
FESTIVAL FILM CATTOLICO: Liana Marabini, un’occasione di visibilità per pellicole religiose

(25 giugno) Dal 2 al 5 luglio si svolgera’a Roma la III edizione dell’International Catholic Film Festival “Mirabile Dictu”. La manifestazione, ideata dalla regista, produttrice ed editrice Liana Marabini, nasce con l’intento di dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali emodelli positivi. All’Auditorium della Conciliazione il 2 luglio dalleore 18,30 si terra’ il Congresso Internazionale “Cinema e Nuova Evangelizzazione” e costituira’ l’evento d’inaugurazione del Festival. Seguira’, alle 21, la proiezione in anteprima italiana e unica proiezione per il pubblico di ‘Una donna di nome Maria’ di Robert Hossein, premiato alla carriera.

“Vorrei che sul set del mio prossimo film, ‘La battaglia di Lepanto’, tutti quanti da me all’ultimo figurante fossero persone che hanno fedeo che si stanno avvicinando a Dio“. Lo dice la regista LianaMarabini, cineasta impegnata nella divulgazione dei valori religiosi, a margine della conferenza di presentazione del Festival del Film Cattolico di cui e’ presidente. All’incontro stampadi presentazione  hanno partecipato anche lo scenografo premio Oscar per ‘Camera con vista’ Gianni Quaranta, monsignor Franco Perazzolo del Pontificio consiglio dela cultura e l’attrice Maria Pia Ruspoli, vicepresidente della giuria. “La battaglia di Lepanto -spiega Liana Marabini – e’ stata la piu’ grande battaglia navale del Rinascimento, ma e’ anche una battaglia per la liberta’, vinta grazie alla fede. Pertanto, tutti i giovani che assisteranno al Congresso e al film ‘Una donna di nome Maria’ di Robert Hossein il 2 di luglio, avranno la possibilita’ di lasciare il proprio curriculum, per essere invitati poi a partecipare al film. Se sul curriculum scrivono la loro frase preferita del convegno o del film – conclude – quei curricula saranno prediletti“.

Il Congresso, che gode dell’alto patronato dei Pontifici Consigli della Cultura e per la Nuova Evangelizzazione, sara’il primo di una serie di appuntamenti che si svolgeranno in 10 citta’ del mondo (dopo Roma: Parigi, Bruxelles, Barcellona, Oxford, Budapest,Vienna, Los Angeles, Toronto e Rio de Janeiro) nel corso del 2012 e del 2013. Al Congresso prenderanno parte nomi di primo piano del panorama cinematografico e culturale internazionale.

“Il festival e’un’occasione per i film cattolici di farsi vedere e apprezzare da produttori e distributori – spiega ancora la presidente Liana Marabini-. Per questo l’unica proiezione per il pubblico e’ quella della serata inaugurale. Le altre sono riservate alla giuria presieduta da Remo Girone. Le due edizioni passate sono servite a numerosi film, non solo quelli finalisti, di farsi apprezzare e trovare distribuzioni tv, cosa piuttosto difficile per pellicole di carattere religioso“. Tra le opere in concorso l’unica italiana e’ ‘Cercando le 7 chiavi di Antonio Gaudi” di Massimiliano Manservigi, candidato per il miglior documentario e per la miglior regia. Per il miglior attore e’ candidato Andy Garcia (‘For greater glory, the true story of Cristiada‘) che solo poche settimane fa e’ riuscito a trovare un distributore per il suo film, a conferma delle difficolta’ denunciate dalla regista Liana Marabini per le pellicole a tema religioso.

L’Andante
ROMA: CONGRESSO SU CINEMA E NUOVA EVANGELIZZAZIONE
28/06/2012

L’evento inaugura la terza edizione dell’International Catholic Film Festival,
manifestazione ideata dalla regista, produttrice ed editrice Liana Marabini

È in programma lunedì 2 luglio 2012 a partire dalle ore 18.30 a Roma, presso l’Auditorium della Conciliazione (via della Conciliazione 4), il Congresso Internazionale sul tema “Cinema e Nuova Evangelizzazione”, evento di inaugurazione della terza edizione dell’International Catholic Film Festival, che si svolgerà dal 2 al 5 luglio nella città capitolina, manifestazione ideata dalla regista, produttrice ed editrice Liana Marabini che nasce con l’intento di dare spazio ai produttori e ai registi di film, documentari, docu-fiction, serie tv, cortometraggi e programmi che promuovono valori morali universali e modelli positivi.

Il Congresso, posto sotto l’Alto Patronato dei Pontifici Consigli della Cultura e per la Nuova Evangelizzazione, sarà il primo di una serie di appuntamenti che si svolgeranno in dieci città del mondo (dopo Roma: Parigi, Bruxelles, Barcellona, Oxford, Budapest, Vienna, Los Angeles, Toronto e Rio de Janeiro) tra il 2012 e il 2013. Al Congresso prenderanno parte nomi di primo piano del panorama cinematografico e culturale internazionale. Seguirà, alle ore 21, la proiezione in anteprima italiana del film Una donna di nome Maria, di Robert Hossein.

ZENIT
LUNEDÌ AL VIA IL III FESTIVAL INTERNAZIONALE DEL CINEMA CATTOLICO

Intervista con Liana Marabini, ideatrice e presidente dell’iniziativa

di José Antonio Varela Vidal
ROMA, giovedì, 28 giugno 2012 (ZENIT.org) – Nuovo appuntamento a Roma con il “cinema dei valori”: dal 2 al 5 luglio è in programma Mirabile Dictu, il III Festival Internazionale del Cinema Cattolico, che ospiterà la prima data del Congresso Internazionale Cinema e Nuova Evangelizzazione, che si terrà in dieci città del mondo nel corso dei prossimi mesi.
Nell’imminenza dell’evento, Zenit ha incontrato Liana Marabini, ideatrice e presidente dell’iniziativa, patrocinata dai Dicasteri vaticani della Cultura e della Promozione della Nuova Evangelizzazione.

Come nasce l’idea di un festival del cinema cattolico?
Liana Marabini: Nasce dal mio impegno per la Chiesa. Io me ne occupo sia nella vita privata sia nel mio lavoro, a mostrare la parte bella e la qualità della Chiesa. Anche il Festival fa parte di questo grandissimo impegno e ci invita ad avvicinarci al Signore.

Secondo lei, come può il cinema, essere un veicolo per trasmettere la bellezza della Chiesa?
Liana Marabini: É un mezzo molto accessibile a chiunque, indipendentemente dal livello culturale, dalla nazionalità e dall’età. Il cinema ha questa caratteristica dell’accessibilità, e ne fa un mezzo di comunicazione ideale per trasmettere stili di vita, personalità e azioni positive, quindi può trasmettere anche la parola di Dio.

Quale è la sua valutazione dei film delle due primi edizioni del Festival?
Liana Marabini: Sia i film che hanno vinto, sia i film che non hanno vinto, e che sono arrivati in finale, hanno trovato distribuzione e programmazione in televisione e proiezione nelle sale cinematografiche. Quindi, sono stati conosciuti da un pubblico largo e questo per noi è una cosa splendida, una soddisfazione massima.

Come partecipano i direttori e produttori?
Liana Marabini: S’iscrivono da soli, vanno sul sito internet. Quest’anno abbiamo ricevuto più di 1.000 film e abbiamo lavorato otto mesi solo per fare la preselezione dei film, dopodiché viene fatta una seconda visione da una seconda commissione la quale sceglie definitivamente tre film per categoria, gli stessi che saranno visionati dalla giuria la prossima settimana, per decretare il vincitore.

Quale devono essere i valori che i produttori devono premiare di questi tempi?
Liana Marabini: La caratteristica che io cerco di più in un film è quella che deve rimanere nella nostra memoria. Se lei ha visto un film ed esce dalla sala e non pensa più a questo film, vuol dire che quel film ha fallito. Se invece lei esce da lì e continua a pensare al film e poi, il giorno dopo, se ne ricorda un dettaglio, e poi riflette su una frase ascoltata, allora quel film ha raggiunto il suo scopo: ha lasciato una traccia nella mente, nel corpo e nello spirito.

Quest’anno, per la prima volta ci sarà un Congresso: in cosa consisterà?
Liana Marabini: L’ho creato quest’anno, proprio pensando all’Anno della Fede, perché trovo che il cinema, come mezzo di evangelizzazione, è molto potente ed ha una grande forza. Il Congresso toccherà dieci città del mondo: in Spagna sarà a Barcellona e in Sud America sarà a Rio di Janeiro, proprio nei giorni della Giornata Mondiale della Gioventù in 2013.

Altre novità di questa edizione del Festival?
Liana Marabini: Sì, la novità è che lunedì 2 luglio, giornata inaugurale del Festival, si inizierà con il Congresso e poi ci sarà la proiezione dell’anteprima italiana del film Una donna di nome Maria. Alla fine di questo film, raccoglieremo i curriculum vitae delle persone che vorranno darli, e queste persone saranno invitate a partecipare in modo attivo come figuranti o come attori in piccoli ruoli, nel mio prossimo film sulla Battaglia di Lepanto, che racconterà questa grande vittoria per la libertà che è stata resa possibile della fede che ha unito le persone.

Lei è un esperta del settore: quali sarebbero le caratteristiche di un buon film?
Liana Marabini: Sono tantissime ed è molto difficile dire quali siano. Raccomando comunque che siano film che ci presentano personaggi ai quali vogliamo assomigliare: tutto ciò perché oggi il cinema presenta personaggi negativi e i giovani si identificano con loro… Invece al Festival i personaggi sono presentati come personaggi eroici. Raccomanderò soprattutto i genitori di portare i propri figli a vedere film, scegliendo eroi che siano ammirevoli, che siano eroi a cui vorremmo somigliare. Direi, insomma, di andare a vedere un film che possa ispirare la gente ed aiutarla nella sua vita.


RADIO VATICANA

Roma. Al via il Festival cattolico internazionale del cinema
◊   “Mirabile Dictu” è il titolo del Festival cattolico internazionale del cinema che prenderà il via oggi alle 18 all’Auditorium Conciliazione di Roma, con nomi di primo piano del panorama cinematografico e culturale. Si tratta della terza edizione che si aprirà lanciando anche un altro evento particolare e parallelo: il congresso Internazionale “Cinema e nuova evangelizzazione”, che gode dell’Alto patronato dei Pontifici Consigli della Cultura e della Nuova Evangelizzazione. Delle due iniziative Rosario Tronnolone ha parlato con la regista, produttrice ed editrice del Festival, Liana Marabini (click here to listen) :  

R. – Penso che entrare in un mondo così anche a volte difficile come quello del cinema e trasformarlo in un servizio per la Chiesa sia una cosa molto utile e molto buona. Quindi, visto che mi occupo di film, ho pensato di trasformare questa attività in un invito mondiale – a chi produce, scrive, dirige, vende e distribuisce film – di prediligere film con valori ed eroi positivi.

D. – E’ anche l’occasione per far partire il Congresso internazionale dedicato a cinema e nuova evangelizzazione. Si tratta di un appuntamento che in realtà durerà per tutto l’anno, fino al 31 dicembre 2013. Vuole raccontarci come si svolgerà il Congresso internazionale?

R. – Sì, diciamo che il Congresso durerà anche più di un anno: 18 mesi, un anno e mezzo. Comincia adesso, e devo dire che a Roma è forse nella sua forma più semplice, perché si tratta di un evento che apre il Festival. Nelle altre grandi città – 10 città del mondo – invece, durerà un giorno intero, quindi sotto forma di un workshop e conferenze. Invariabilmente, però, la giornata dedicata al Congresso finirà con un film in prima nazionale nel Paese che ci ospita. In Europa, le città saranno Vienna, Budapest, Barcellona, Parigi, Oxford. Nelle Americhe andremo a Toronto durante il Festival del film, a Rio de Janeiro durante la Giornata mondiale della gioventù, e poi a Los Angeles che è, per così dire, “l’amica del cinema”. Quindi, anche questo Congresso nasce dal mio desiderio di mostrare la capacità del cinema, dovuta alla sua enorme versatilità ed accessibilità di diventare uno strumento di evangelizzazione. Colgo anche l’occasione di ringraziare veramente di cuore sia il cardinale Ravasi, presidente del Consiglio della Cultura, che mons. Fisichella, che mi hanno dimostrato un’enorme fiducia, dandomi gli alti patronati dei dicasteri che loro dirigono. Anche questo quindi mi incoraggia e mi dà forza.

avvenire.it
3 luglio 2012
L’INTERVISTA
«Lourdes da kolossal»

Negli anni ’60 Robert Hossein saliva alla ribalta internazionale per la sua partecipazione a una serie di film che ebbero un forte impatto popolare: le avventure di Angelica, personaggio nato dalla fantasia dei coniugi Golon di cui il cinema s’impossessò con smaccata malizia. Oltre cinquant’anni dopo e una felicissima carriera alle spalle, anche come regista teatrale – indimenticabile il suo kolossal al Palazzo dello Sport di Parigi, Jésus était son nom – l’attore francese è salito su un palcoscenico assai diverso, appositamente creato dinanzi all’architettura neoromanica della Basilica di Nostra Signora del Rosario a Lourdes: il 13 agosto 2011, all’imbrunire, oltre ottanta fra attori e comparse hanno partecipato a un’impresa epica recitando Una donna di nome Maria per trentamila spettatori – molti dei quali pellegrini ammalati – e un pubblico televisivo di due milioni, affascinato dalla recita trasmessa in diretta.

Un canovaccio semplice: Bernadette chiede alla Signora di raccontarle la storia del Figlio. I personaggi, evocati dalle parole di Maria, danno vita agli episodi più noti dei Vangeli. Non recitano direttamente, ma usano voci registrate, per rendere ancora più solenne e misteriosa la presenza e la predicazione di Gesù. Movimenti calibrati con estrema cura, dal Battesimo nel Giordano alla Risurrezione e oltre, con la contemporaneità della speranza racchiusa nell’acqua della Grotta, distribuita alla fine a tutti i malati, come prima il pane del famoso miracolo della moltiplicazione.

Lo spettacolo è stato filmato e offerto ieri sera al pubblico in occasione della serata inaugurale della terza edizione di Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival (che ha tra l’altro conferito a Hossein il premio alla carriera), in programma all’Auditorium Conciliazione di Roma fino a giovedì. Ed è nato da un vero e proprio shock inspiegabile: «Ero al Festival di Teatro di Gavarnie e scendendo dai Pirenei mi sono fermato a Lourdes, volevo vederla coi miei occhi, per la prima volta. Mi sono fermato davanti alla Basilica, mi sono sen-tito male, sono crollato a terra, mia moglie credeva avessi avuto un infarto. Mi sono rialzato e piangevo. Non so perché e ancora oggi rimane un mistero. Ma la cosa chiarissima in me è che lì dovevo fare qualche cosa, uno spettacolo davanti alla Basilica».

Non deve essere stato facile organizzarlo.
Mi è stato detto chiaro e tondo che nessuno lo aveva mai fatto prima, tutti erano perentori: no, Hossein, niente teatro. Ma io sono testardo, ci ho messo un anno per avere l’autorizzazione. E il Vescovo è stato chiarissimo: solo una volta, solo una sera, non una di più. Abbiamo provato per due mesi, di notte, per la-sciare libero accesso durante il giorno ai malati. Lo spettacolo l’ho fatto prima di tutto per loro. Non racconto nemmeno le vicissitudini finanziarie: tutte le banche e i produttori mi hanno chiuso la porta in faccia, ho chiesto proprio la carità per ottenere i finanziamenti, alcuni amici mi hanno aiutato con generosità, mentre io ho lavorato gratuitamente. Poi ho deciso di fare un film della rappresentazione, che non ha ancora distri-buzione. Ma a Lourdes c’è una sala di cinema, l’hanno chiamata col mio nome, proiettano lì il film tutti i giorni.

Come ha scelto i suoi attori?
Tutto il casting è stato straordinario. Ho conosciuto una ragazza di Lourdes, aveva un tumore al cervello, è guarita, mi ha detto: posso fare Bernadette. Poi la Vergine: splendida, la mamma malata di cancro, guarita anche lei. Infine, ero in ascensore a Parigi, vedo il volto di questo ragazzo, Pierre-Laurent Barneron, gli chiedo se stava cercando lavoro, mi risponde di sì e che era un attore. Vai a Lourdes, gli ho detto, sarai il mio Gesù.

Lo spettacolo termina con una sua frase che suona anche come un avvertimento: «Se non abbiamo il potere di guarire, abbiamo quello di amare, aiutare e condividere, prima che sia troppo tardi».
Tutti mi hanno dato del matto, prima e dopo questa fatica. Mi sono sentito come spinto a scriverle, quelle parole. Sono vecchio, so di aver fatto la cosa giusta in questo tempo della mia vita. Ora penso a un nuovo lavoro teatrale, un omaggio a Charles de Gaulle.

Luca Pellegrini
© riproduzione riservata

radiovaticana.org
Festival cinema cattolico. Intervista con Robert Hossein, autore di “Una donna di nome Maria”

Si è inaugurata ieri sera a Roma la terza edizione di “Mirabile Dictu” – International Catholic Film Festival, in programma all’Auditorium Conciliazione fino al 5 luglio, con il film dello spettacolo teatrale “Una donna di nome Maria” realizzato da Robert Hossein a Lourdes. Una produzione che ha tenuto l’artista francese, famoso per la sua lunga carriera nel cinema e per la realizzazione di “Jésus était son nom”, impegnato per ben due anni di lavoro nel celebre Santuario mariano. Il servizio di Luca Pellegrini (audio):   

Il 13 agosto del 2011 Robert Hossein ha vinto una battaglia ideale: sul palcoscenico appositamente creato dinanzi alla Basilica di Nostra Signora del Rosario a Lourdes, all’imbrunire, oltre ottanta fra attori e comparse hanno partecipato a un’impresa epica recitando “Una donna di nome Maria” per trentamila spettatori – seimila gli ammalati – e un pubblico televisivo di due milioni. Storia semplice e universale: Bernadette chiede alla Signora di raccontarle la storia del Figlio e così i personaggi, evocati dalle parole di Maria, danno vita agli episodi più noti dei Vangeli. Abbiamo chiesto al famoso attore e regista com’è nato questo progetto.

R. – Il n’on rien décidé. Je suis allé comme président du Festival…
“Non era deciso niente. Sono andato come presidente del Festival di teatro Gavarnie nei Pirenei: rientrando dai Pirenei, mi sono fermato a Lourdes, ho visto così Lourdes per la prima volta. Quando ho visto Lourdes, quando ho visto la Basilica e la spianata mi è capitato qualcosa che non posso ancora spiegare: ho avuto uno shock e sono caduto a terra. Mi sono rialzato dopo tre minuti e ho cominciato a piangere… non so perché e non lo so ancora oggi il perché. Ho sentito che dovevo fare qualcosa lì, in quel luogo: mi sono detto di voler fare uno spettacolo a Lourdes, davanti alla Basilica. Ho montato lo spettacolo e ho costruito la grotta da un lato… Ho avuto così il permesso per realizzare lo spettacolo. Poi ci ho riprovato: ci ho impiegato un anno per ottenere l’autorizzazione e ci ho messo un anno per ripeterlo”.

D. – Lei ha realizzato lo spettacolo con un grande entusiasmo e lo ha dedicato a tutti, credenti e non…

R. – Que vous soyez croyant ou non croyant…
Che voi siate credenti o non credenti, vi dico che chi vedrà il film non sarà più come prima quando uscirà… Se non abbiamo il potere di guarire, abbiamo ancora il potere di aiutare, di amare e di condividere. Penso che altrimenti alla nostra terra, al nostro pianeta resterà molto poco tempo.

fraticappuccini.it
Roma. Al via il Festival cattolico internazionale del cinema

“Mirabile Dictu” è il titolo del Festival cattolico internazionale del cinema che prenderà il via oggi alle 18 all’Auditorium Conciliazione di Roma, con nomi di primo piano del panorama cinematografico e culturale. Si tratta della terza edizione che si aprirà lanciando anche un altro evento particolare e parallelo: il congresso Internazionale “Cinema e nuova evangelizzazione”, che gode dell’Alto patronato dei Pontifici Consigli della Cultura e della Nuova Evangelizzazione. Delle due iniziative Rosario Tronnolone ha parlato con la regista, produttrice ed editrice del Festival, Liana Marabini:
R. – Penso che entrare in un mondo così anche a volte difficile come quello del cinema e trasformarlo in un servizio per la Chiesa sia una cosa molto utile e molto buona. Quindi, visto che mi occupo di film, ho pensato di trasformare questa attività in un invito mondiale – a chi produce, scrive, dirige, vende e distribuisce film – di prediligere film con valori ed eroi positivi.
D. – E’ anche l’occasione per far partire il Congresso internazionale dedicato a cinema e nuova evangelizzazione. Si tratta di un appuntamento che in realtà durerà per tutto l’anno, fino al 31 dicembre 2013. Vuole raccontarci come si svolgerà il Congresso internazionale?
R. – Sì, diciamo che il Congresso durerà anche più di un anno: 18 mesi, un anno e mezzo. Comincia adesso, e devo dire che a Roma è forse nella sua forma più semplice, perché si tratta di un evento che apre il Festival. Nelle altre grandi città – 10 città del mondo – invece, durerà un giorno intero, quindi sotto forma di un workshop e conferenze. Invariabilmente, però, la giornata dedicata al Congresso finirà con un film in prima nazionale nel Paese che ci ospita. In Europa, le città saranno Vienna, Budapest, Barcellona, Parigi, Oxford. Nelle Americhe andremo a Toronto durante il Festival del film, a Rio de Janeiro durante la Giornata mondiale della gioventù, e poi a Los Angeles che è, per così dire, “l’amica del cinema”. Quindi, anche questo Congresso nasce dal mio desiderio di mostrare la capacità del cinema, dovuta alla sua enorme versatilità ed accessibilità di diventare uno strumento di evangelizzazione. Colgo anche l’occasione di ringraziare veramente di cuore sia il cardinale Ravasi, presidente del Consiglio della Cultura, che mons. Fisichella, che mi hanno dimostrato un’enorme fiducia, dandomi gli alti patronati dei dicasteri che loro dirigono. Anche questo quindi mi incoraggia e mi dà forza. www.radiovaticana.org

ilvostro.it
03/07/12 22:14
Robert Hossein e Lourdes
Folgorato sul sagrato

Con un anno di lavoro ha messo in scena uno spettacolo teatrale unico, davanti alla Basilica. Per una sola notte. Lo ha fatto riprendere dalle telecamere e il “Festival Mirabile Dictu” lo ripropone a Roma. L’avventura di un uomo affascinante che ha avuto tutto dalla vita
Luca Pellegrini

ROMA – Joffrey de Peyrac e la sua bella Angelica. Un’intera generazione, adolescenti e non negli anni ’60, ricorda le avventure cortigiane e smaliziate di Michèle Mercier e dell’affascinante Robert Hossein, personaggi nati dalla fantasia dei coniugi Golon di cui il cinema s’impossessò con enorme successo. E’ trascorso un lustro, ma il nome dell’attore francese è scolpito nella memoria. Si stenterebbe a riconoscerlo, nei suoi 84 anni, pur se ben portati; lo spirito è ancora indomito.
UNA CARRIERA FOLGORANTE – Alle spalle, anche una carriera come regista teatrale, con gli indimenticabili kolossal negli stadi: Ben Hur, Jésus était son nom, C’était Bonaparte. Il 13 agosto del 2011, però, qualcosa è successo: anziché occupare la cavea del Palazzo dello Sport di Parigi, Hossein attraversava l’Esplanade di Lourdes, davanti all’architettura neoromanica della Basilica di Nostra Signora del Rosario a Lourdes. Per quale motivo? «Tutto era successo due anni prima. Mi trovavo al Festival di Teatro di Gavarnie per seguire uno spettacolo di mio figlio, e scendendo dai Pirenei mi sono fermato a Lourdes. Volevo vederla coi miei occhi per la prima volta. Davanti alla Basilica, mi sono sentito male, tre minuti a terra, mia moglie credeva avessi avuto un infarto. Mi sono rialzato e piangevo. Non so perché e ancora oggi rimane un mistero. Ma la cosa chiarissima è che lì dovevo fare qualche cosa, uno spettacolo davanti alla Basilica».

UNA DONNA DI NOME MARIA – Così è nato Una donna di nome Maria: all’imbrunire oltre ottanta fra attori e comparse hanno partecipato a un’impresa epica recitando per trentamila spettatori – di cui seimila ammalati – e un pubblico televisivo di due milioni, affascinati dalla diretta della TV francese. Sul grande palcoscenico, Bernadette chiede alla Signora di raccontarle la storia del Figlio. Così, i personaggi, evocati dalle parole di Maria, danno vita agli episodi più noti dei Vangeli. Non recitano direttamente, ma usano voci registrate, per rendere ancora più solenne e misteriosa la presenza e la predicazione di Gesù. Lo spettacolo è stato filmato e proiettato in anteprima italiana in occasione della serata inaugurale della terza edizione di Mirabile Dictu – International Catholic Film Festival.

UN’ORGANIZZAZIONE COMPLESSA – Organizzazione complessa, ricorda l’artista. «Nessuno lo aveva mai fatto prima, tutti erano categorici: no, no, no, non si può. Ma io sono testardo, ci ho messo un anno per avere l’autorizzazione. Il Vescovo è stato chiarissimo: solo una sera. Abbiamo provato per due mesi, di notte, per lasciare libero accesso durante il giorno ai malati, lo spettacolo è nato prima di tutto per loro. Vicissitudini finanziarie enormi: tutte le banche e i produttori mi hanno chiuso la porta in faccia, dicevano che ero matto, ho chiesto la carità per ottenere i finanziamenti, alcuni amici mi hanno aiutato, io ho lavorato gratuitamente. Poi ho deciso di fare un film della rappresentazione, altrimenti si sarebbe persa la memoria. Ma non ha ancora una distribuzione. A Lourdes c’è una sala di cinema, l’hanno chiamata col mio nome, proiettano il film tutti i giorni».
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primaonline.it
CINEMA: HOSSEIN, DOPO BERNADETTE PREPARO FILM SU DE GAULLE
04/07/2012

(AGI) – Roma, 4 lug. – Dopo Angelica, Bernadette. Robert Hossein, popolarissimo negli anni Settanta per aver interpretato il ruolo di Joffrey de Peyrac accanto a Michele Mercier in cinque film incentrati sul personaggio di Angelica, creato negli anni Cinquanta da Anne e Serge Golon, torna alla ribalta grazie a Bernadette. L’attore e regista francese ha presentato al Festival internazionale del Film Cattolico ‘Mirabile Dictu’ all’Auditorium Vaticano di Roma la sua ultima regia, ‘Una donna di nome Maria’. Il film, in prima nazionale, e’ la ripresa cinematografica dello spettacolo realizzato dallo stesso Robert Hossein sulla Piazza della Cattedrale di Lourdes che viene usato come straordinario set. Robert Hossein, in questi giorni nella Capitale, racconta all’Agi che la sua passione per la regia ha oggi un nemico difficile da superare: la crisi economica. “Ho tante idee, sia com attore che come regista racconta – ma le banche hanno chiuso i rubinetti e, soprattutto adesso che ci sono state le elezioni in Francia, non e’ facile avere i finanziamenti”. Hossein, che compira’ 85 anni il 30 dicembre, spiega quanto sia difficile per lui programmare un nuovo lavoro. “I miei spettacoli costano molto, prevedono grandi scenografie e tanti attori – dice – per questo trovare finanziatori oggi e’ difficilissimo. In ogni caso io continuo a fare progetti. Il mio sogno? Realizzare un grande spettacolo teatrale su De Gaulle, una vicenda molto particolare che lo ha coinvolto durante la guerra. Un progetto complesso di cui e’ prematuro parlare ma che spero si possa realizzare un giorno”. (AGI)

telestense.it
A Don Massimo un premio prestigioso

Cercando le sette chiavi è il lungometraggio che Massimo Manservigi, sacerdote, regista a giornalista ferrarese, ha dedicato alla figura di Antoni Gaudì, l’architetto spagnolo a cui si deve, tra le altre cose, la cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona.
70 minuti di indagine della spiritualità di questo esponente di primo piano dell’architettura europea, resi possibili anche dalla collaborazione instaurata tra lo stesso Massimo Manservigi e la diocesi di Barcellona.
Ora il lungometraggio, che don Massimo presentò a Ferrara a fine 2011, ha ottenuto il premio come miglior documentario – unico italiano nella rosa dei finalisti – nell’ambito della terza edizione di Mirabile dictu, International Catholic Film Festival.
Una manifestazione prestigiosa, ideata dalla regista Liana Marabini, con l’intento di dare spazio a produttori e registi di film documentari, docu-fiction che promuovono valori positivi e universali.
Il premio è un a conferma del valore registico di don Massimo, autore di numerosi film.documentario deificati a figure cardine della spiritualità cattolica.

zenit.org
‘PUDE MIRAR HACIA ABAJO, PERO HE MIRADO HACIA ARRIBA’

Entrevista con el cineasta español Antonio Cuadri, premiado en el Festival de Cine Católico de Roma

Por José Antonio Varela Vidal
ROMA, viernes 6 julio 2012 (ZENIT.org).- Rodeados por un arte inmortal que envuelve el patio Octagonal de los Museos Vaticanos, y acogidos con un invitación especial de los organizadores de la tercera edición del “Catholic Film Festival”, asistimos a la ceremonia de premiación a las mejores películas participantes de este ya tradicional evento en Roma.
El motivo por el que cuenta con el acertado patrocinio del Pontificio Consejo de la Cultura lo explicó su presidente, el cardenal Gianfranco Ravasi, quien identificó al cine como un espacio excepcional donde uno se encuentra directamente con lo bueno, lo bello, con la vida…, para luego explorarlo a través de lo que puede durar una película.
Entre las obras premiadas estuvo el cortometraje “Hay mucha gente buena” del director de cine español Antonio Cuadri, que narra de manera magistral y con toques de humor y complicidad de actores espontáneos, lo que es el voluntariado en Radio María de España. ZENIT conversó con el consagrado cineasta, quien descubrió (por motivos personales), que había mejores historias que contar… Esto le ha merecido ganar el premio especial a una Opera Prima, algo extraño en alguien que ha realizado películas durante 30 años, pero coherente porque se inscribe ahora como una ‘primera’ producción después de su cambio.
¿Cómo surge la idea de crear este cortometraje?
–A. Cuadri: La idea surgió porque este verano, a través de la Jornada Mundial de la Juventud (JMJ), entré en contacto con un viejo amigo que pertenece al voluntariado de Radio María en España. Entonces sentí la llamada, la necesidad de ofrecer mi oficio, mi capacidad profesional para hacer algo que promocionara la labor que hacen estos voluntarios, que me parece muy bella y meritoria.
¿Qué le llamó la atención de los voluntarios?
–A. Cuadri: Su alegría cristiana, su felicidad, su dicha, la solidaridad, la abnegación, el trabajo, el cómo compatibilizan sus responsabilidades profesionales con la labor que hacen en la radio; y que hace honor al programa que producen: “Hay mucha gente buena”, que es como se llama el magacín que se emite los viernes en la noche en España, y de donde hemos tomado el título para la película.
¿Qué mensaje ha querido transmitir en este cortometraje?
–A. Cuadri: Con una sonrisa en clave de comedia, un mensaje positivo acerca de lo que es el trabajo del voluntario y un mensaje de solidaridad con los voluntarios de todo el mundo. Y no puedo ocultarlo, el deseo de transmitir a las personas la necesidad de escuchar una emisora como esta, que no solamente se dedica a la oración o a rezar el rosario como mucha gente cree, o a programas de formación humana y religiosa, sino donde hay una información muy interesante sobre cine, cultura, deportes… Entonces a mí me enamoró el trabajo que hacen, y es eso lo que hemos intentado reflejar.
¿Ha sido difícil el trabajo técnico, o por ejemplo trabajar con actores “espontáneos”?
–A. Cuadri: Los actores son ellos mismos, pero como se puede ver hacen una labor meritoria porque son muy buenos actores. Había una idea y un guión inicial. Y más que una partitura en términos musicales, esto ha sido una “Jazz session”, porque se han incorporado de mi parte algunas improvisaciones y ha habido incorporaciones colectivas por parte del equipo. He contado con técnicos de primera línea, profesionales que han hecho su trabajo desinteresadamente porque se han querido unir ya sea en el campo de la fotografía, de la mezcla de sonido, o como el compositor musical, que ha hecho la música original. Es decir, todos los departamentos estaban cubiertos por colegas míos que se han sumado a la causa.
¿Cuánto tiempo le tomó producir la película?
–A. Cuadri: Estuvimos durantes tres semanas haciendo la preparación, las localizaciones y el rodaje o la grabación lo hicimos durante tres fines de semana completos porque ellos tenían que trabajar. Finalmente nos tomó un mes y medio lo que fue el montaje, el proceso de color y la incorporación de la música.
Se ha sabido que tuvo un éxito en España, con amplia asistencia a las salas y también muchas entradas en YouTube, ¿a qué le atribuye esta recepción?
–A. Cuadri: Creo que este corto forma parte de un movimiento creciente que es un cine de valores. Creo que toca un poco la conciencia, toca la fibra de un público que echa en falta quizás en los medios de comunicación, una apuesta como esta, que es una película de ficción que mezcla la realidad y que apela a la conciencia de la solidaridad, de la fe y a la esperanza en último extremo.
Decía al inicio que lo hizo por una necesidad, por un llamado.., ¿a qué se refería?
–A. Cuadri: Yo tuve de niño y de joven una formación religiosa muy bonita, que recuerdo con mcho cariño en el colegio Antonio María Claret en Sevilla, con los claretianos; y tengo que decir que aunque nunca he estado alejado de la oración ni nunca he perdido la fe, sí ha habido alguna época de mi vida que he estado más alejado de la Iglesia, de la práctica sacramental. Una serie de circunstancias familiares muy duras, entre otras el fallecimiento de mis hermanos –algunos más jóvenes que yo–, me han golpeado, y a pesar que hubiera podido mirar hacia abajo, me ha hecho mirar hacia arriba…
¿Qué significa ganar un premio del “Catholic Film Festival” en Roma?
–A. Cuadri: Recibo ese reconocimiento como algo muy meritorio, muy emotivo por lo que es Radio María. El propósito de esta película ha sido contribuir a la expansión de esta emisora, homenajear a sus voluntarios y al final de todo hay un mensaje: la invitación a orar.
¿Seguirá haciendo cine de valores?
–A. Cuadri: Hasta ahora nunca he querido entrar en producciones que estén alejadas de los valores, siempre he intentado modestamente un cine de valores, también una televisión que respete esos valores; pero te confieso que sí me gustaría seguir, y estoy en proceso de escribir e idear historias que profundicen en esos valores. Sin embargo, considero que hay un cine de valores para el gran público; hay también un cine religioso que aborda directamente una temática o un dogma católico; y hay un cine espiritual que puede contener unos valores, también una invitación religiosa, pero que sobre todo sitúa al espectador predipuesto a la instrospección espiritual. Este es un cine más minoritario que tiene un público diferente, que me gustaría profundizar y ubicarme en su desarrollo e investigación.
Hay tantos que hacen cine por muchos años, recorriendo a veces lo mismo…; o hay otros que empiezan a estudiar su carrera de cineastas, ¿los invocaría a explorar en otro tipo de cine?
–A. Cuadri: Me parece que cualquier artista, cualquier creador –y yo no me considero ninguna de las dos cosas–, soy un modesto artesano. Pero a cualquiera con verdadero talento como este joven que se está formando, o aquel profesional, yo los invitaría a preguntarse: ¿en qué mundo estamos viviendo?, ¿al servicio de qué y de quiénes estamos poniendo nuestros mensajes? A mí me llamó poderosamente la atención en la JMJ lo que dijo el papa Benedicto XVI a los profesores en El Escorial: “El mundo vive un eclipse de Dios”. Reconozco que ese mensaje me llegó muy hondo, muy profundo… Por eso invitaría a estas personas a las que te refieres, a que analicen realmente si alrededor ven luz u oscuridad, y que pongan esta maravillosa linterna mágica que es el cine, y la luz que proyecta, al servicio de un mundo que está enfermo para que sea una ayuda. En el grado de evolución de cada persona, les invitaría a cambiar y a ver la sed de amor que hay en el mundo…
El cortometraje puede verse en: www.youtube.com/watch?v=UyFANYVLm-o